lunedì 22 ottobre 2007

NOI PUFFI SIAM COSI'...



Ho pensato a questa similitudine: il nostro condominio come PUFFLANDIA.. (e non ridete per favore..!!!). Abbiamo il:


PUFFO POETA (Daniele Rockpoeta)
PUFFO FORZUTO (Shimoda - Fabio)
PUFFO BRONTOLONE (Gigi)
PUFFO BURLONE (Alby)
GRANDE PUFFO (Bruno)


Per le donne purtroppo ce n'è una sola, quindi non mi pronuncio. Solo io vorrei essere quella puffetta mora, non so se ve la ricordate, era quella cattiva... eh eh eh eh!!! Un kiss a tutti

8 commenti:

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PuffoRockpoeta LOL!!!

Molto simpatica questa idea Vale :-)))

Zia Jaja ha detto...

Lo so che c'è una sola puffetta, ma io mi sento tanto puffo inventore, un po' pazza e sempre alle prese con qualcosa. Ciao. baci88

Anonimo ha detto...

Io non sono perchè io sono nera....di capelli giò

bigbruno ha detto...

ganzo vale!!! e poi...accidenti...nientepopodimeno che il GRANDE PUFFO!!! wowwwwwwww!!! ti ringrazio dell'accostamento, palesemente esagerato... ma che a me piace tantissimoooo!!! bb (commosso)

bigbruno ha detto...

tu l'hai detto... e io mi sono trasformatooooooooooooooooo!!!

Tintus ha detto...

BRAVO BB!!! E' CARINISSIMO IL GRANDE PUFFO.. E ANCHE MOLTO SAGGIO!!! APPROVO LA SCELTA!

Lulu' ha detto...

COME COME COMEEEEEEEEE UNA DONNA SOLA E IO CHI SONO....?! Antipatica donna........hahhaahhaaaa.......baci.......io sono la puffa peter-pan....ok........ciaaaaa

Anonimo ha detto...

NAZIOPUFFSOCIALISMO
I puffi compiono 50 anni e restano un cartone animato cult degli anni ottanta per quella generazione come la mia, cresciuta a tv e pane e nutella.
Apparvero in fumetto negli anni 60, disegnati dal fumettista belga Peyo e dal giornalista Delporte e rappresentano uno dei pochi cartoni animati degli anni 80 di matrice europea (anche se portati in tv dall’americana Hanna&Barbera), sul vasto panorama di cartoni giapponesi.

Ciò che affascina del mondo dei puffi è la loro carica metaforica in cui qualcuno ha voluto vederci la realizzazione dell’utopica società comunista, ma che a ben vedere ha i tratti della comunità rurale socialista nazionale: i puffi erano camerati!
I puffi vivono in un villaggio stanziato su una radura nascosta di una foresta europea in epoca medievale. Sono geneticamente tutti uguali ma differenziati nelle loro specifiche caratteristiche comportamentali ( Brontolone [l’arrabbiato], Tontolone [lo stupidotto], Golosone [l’ingordo, ma anche cuoco del villaggio], Forzuto [il coraggioso e esibizionista], Quattrocchi [il pedante intellettuale], Vanitoso [il manierista], Sognatore[l’idealista], Pigrone [lo scansafatiche],…) e artigianali (Inventore, Poeta, Contadino, Pittore,…) sotto la guida di un puffo più anziano, il Grande Puffo, che è insieme capo politico (mantiene e coordina l’organizzazione del villaggio) e capo religioso (amministra incantesimi e presiede alle cerimonie comuni come capo dell’orchestra).
I puffi non si riproducono se non in linea con un’eugenetica che li vuole tutti razzialmente uguali, che si verifica solo attraverso la magia.


Inizialmente i puffi sono 99 cui si aggiungono il puffo Vanitoso nato dal riflesso di uno specchio per incantesimo e la cui diversità è espressa da un carattere effeminato, la Puffetta che creata inizialmente mora e malvagia dal nemico dei puffi, il gretto stregone Gargamella, per disgregare i camerateschi equilibri del villaggio maschilista, si trasforma nell’unica rappresentante femminile, bionda e ariana, dispensatrice di consigli e di cure, tratti della femminilità tradizionale.
Al saggio e anziano Grande Puffo detentore del potere magico acquisito si oppone il piccolo Baby Puffo che rappresenta il potere magico originale e insito alla pura razza puffoide.

La società dei puffi è in pieno equilibrio con la natura circostante, non è conosciuto il commercio e la moneta, l’economia è rurale, basata sulla coltivazione delle PUFFBACCHE e collettivizzata; esiste la proprietà privata della casa (monolocale a forma di fungo) e i pasti avvengono in comune (alla spartana).
Durante i banchetti si celebrano riti pagani volti ad assicurare la fertilità della terra (grandi cerchi attorno al Fuoco accompagnati da canti liturgici “lalalalla”) e il rispetto delle stagioni (al Grande Puffo, in quanto guida religiosa compete l’invocazione di Madre Natura, un’attempata cicciotella, e Padre Tempo, un vecchio canuto, divinità bucoliche che aiutano i puffi con poteri e sapienza superiori a quelli del Grande Puffo stesso).

La comunità è strettamente ristretta, non è accessibile agli umani se non per volontà dei puffi stessi, che ne difendono l’integrità e la segretezza; sebbene i nanetti blu abbiamo più volte aiutato e ospitato altre creature del bosco (folletti, animali,orchi,…) ecc, tali creature una volta ricevuto l’aiuto non possono che ritornare alle loro rispettive comunità originali.
Ogni episodio della vita dei puffi affrontato dalla comunità tutta, in virtù delle rispettive caratteristiche e sotto la guida del capo si rivela un momento di “evoluzione” etica per tutta la comunità.
Il nemico numero uno dei puffi è lo stregone Gargamella, che ha delle caratteristiche caricaturali che ricordano i tratti topici della propaganda antigiudea (nasone, un po’ ingobbito, vesta nera e lunga, aspetto trasandato). Il suo scopo è quello di trovare i puffi e servirsene per trasformare i metalli in oro. Il perfido Gargamella è accompagnato dal gatto Birba per il quale i puffi sono una risorsa alimentare: in inglese il nome di Birba è Azreal, nome ebraico, l’arcangelo che conduce le anime al giudice supremo nella tradizione ebraica.
Sarà per questo che in Israele il cartone animato non è mai stato trasmesso?? Chi può dirlo!

Resta comunque un bel cartone animato in grado di veicolare una visione del mondo tradizionale e pura.