Ecco un vademecum per rispondere a chi vi assicura di non poterla "imbroccare"
1) Ogni esercizio commerciale in cui si somministrano alimenti deve disporre di acqua potabile (altrimenti non potrebbe lavorare). Ciò è anche attestato dalla Autorizzazione igienico sanitaria (il riferimento normativo è la legge numero 283 del 1962 e il regolamento comunitario numero 852/2004) senza la quale non si può aprire un bar o un ristorante
2) Non esiste alcun obbligo di legge a vendere acqua minerale in bottiglia. La confusione era nata nel 2005 a seguito del decreto del ministro Marzano che aveva introdotto le monodosi. La confusione fu chiarita subito con una circolare dello stesso ministro in cui si diceva che nulla cambiava riguardo alla somministrazione di acqua sfusa
3) Nessun esercizio può rifiutare l’acqua del rubinetto; si può eventualmente discutere se tale servizio deve essere pagato oppure no (potrebbe comunque essere incluso nel “coperto”, com'è sempre stato)
1 commento:
ho letto anche io sul sito Altreconomia a proposito della campagna "Imbrocchiamola" e mi ha molto colpita! Io sono un'accanita sostenitrice dell'acqua del rubinetto (considera che abito a Milano e non in un paesino) perché é buona e controllata, perché i ns figli la bevono dall'asilo alla scuola media tutti i giorni a pranzo e perché se penso al dispendio economico ed energetico che ho nell'acquistare le bottiglie di acqua minerale e lo moltiplico anche solo per il n° di tutte le famiglie milanesi il risultato é un numero assai elevato .... credo che nel ns piccolo possiamo davvero fare qualcosa per migliorare la ns qualità di vita, per sprecare un po' meno risorse e per proteggere un po' questo pianeta che é la ns. "casa" .... grazie per averlo detto o ricordato sul blog!
Posta un commento